Home Materiali Storia delle serrature dall’antico Egitto a oggi

Storia delle serrature dall’antico Egitto a oggi

0
CONDIVIDI
serrature

Quando apriamo la porta di casa o dell’ufficio, facciamo fatica a renderci conto della storia che si cela dietro al congegno che stiamo utilizzando. Per questo motivo, abbiamo scelto di prendere per mano i nostri lettori e di accompagnarli alla scoperta di una seppur breve storia della serratura.

Contenuti articolo

Quando inizia la storia della serratura?

Parlare di serratura intesa come mezzo meccanico che consente di concretizzare la chiusura di una porta ci porta agli albori della civiltà umana. Di sicuro c’è che, già ai tempi dell’antico Egitto, civiltà alla quale dobbiamo tantissime innovazioni tecniche, l’uomo era già a conoscenza dell’esistenza di meccanismi di chiusura. A quei tempi, però, si utilizzavano paletti in legno scorrevoli e delle chiavi rudimentali.

Per dare qualche riferimento in più ricordiamo che, in un museo di Berlino, è possibile ammirare una serratura rudimentale risalente ai tempi del faraone Ramesse II.

La serratura nelle altre civiltà e nel Medioevo

Come abbiamo appena visto, la storia della serratura è molto antica. Proseguendo con i riferimenti relativi al suo utilizzo nelle antiche civiltà, ricordiamo il periodo dell’antica Grecia, quando era molto diffuso l’utilizzo di una serratura contraddistinta dalla presenza di cavicchi scorrevole.

Dai fasti dell’antica Grecia passiamo direttamente al Medioevo, periodo che ha visto l’utilizzo di meccanismi di chiusura estremamente primitivi e realizzati soprattutto in legno.

Le cose hanno cominciato a cambiare nell’XI secolo, quando hanno iniziato a essere prodotte delle serrature a chiave che, seppur lontanamente, possono dirsi simili a quelle utilizzate oggi. A seguito di questa innovazione, è iniziata anche la produzione di serrature ornamentali. Da ricordare è però una scarsa innovazione dal punto di vista della funzionalità meccanica.

Quando è nata la serratura moderna?

Per vedere una serratura simile a quelle moderne oggi utilizzate bisogna attendere ancora qualche secolo e arrivare all’Inghilterra del ‘700. Alla fine del XIX secolo, in Gran Bretagna hanno iniziato a essere depositati brevetti relativi alla produzione di serrature.

Fondamentale a tal proposito è il riferimento a J. Chubb che, nel lontano 1818, ha brevettato una serratura chiamata poi con il suo nome. Con queste innovazioni è cambiato davvero tutto e, per esempio, in città come Parigi sono nati i primi laboratori di fabbri serraturisti.

Fabbro, una professione che si è evoluta nel corso dei secoli

Questa storia della serratura, condensata all’osso, ci permette di capire una cosa, ossia che la professione del fabbro si è evoluta tantissimo nel corso dei millenni.

Dopotutto, l’esigenza di custodire beni e persone è insita nella natura dell’uomo fin dall’antichità. Soprattutto negli ultimi anni, la professione è cambiata molto. Oggi come oggi, è infatti normale cercare un fabbro Milano per la riparazione di una serratura elettronica.

Intendiamoci: le serrature blindate a chiave esistono ancora ma, grazie alle evoluzioni della domotica, le serrature elettroniche, così come le tapparelle comandabili da remoto, sono una realtà quotidiana. Alla luce di questo aspetto, è molto importante ricordare che, quando si parla del fabbro, si fa riferimento a un professionista che ha la necessità di aggiornarsi continuamente.

Come scegliere il fabbro migliore

Dopo questa parentesi relativa alla storia della serratura, diamo qualche consiglio su come scegliere il fabbro migliore. Ecco qualche dritta:

  • Considera la vicinanza: in caso di pronto intervento, il fabbro deve avere la possibilità di raggiungere la tua abitazione o il tuo ufficio in poco tempo.
  • Guarda le recensioni online: le recensioni degli utenti sono profondamente indicative della qualità di un professionista.
  • Evita di puntare al ribasso: ok alla ricerca del prezzo onesto, ma è bene evitare di puntare al ribasso. Un fabbro bravo si fa giustamente pagare per un sapere tecnico molto difficile da imparare.